Gioco online: via libera da parte di AGCOM alla age verification

Molto presto, saremo costretti a una verifica della maggiore età in diversi ambiti del nostro navigare online. L’AGCOM ha infatti approvato quanto disposto dal Decreto Caivano nel 2023. Tra i settori coinvolti c’è il gioco.

Verifica della maggiore età: ok anche per il gioco

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La verifica dell’età è realtà per gli utenti online

Nei prossimi mesi, dobbiamo prepararci a una sorta di rivoluzione. L’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni ha approvato, dopo l’ok da parte del Garante per la protezione dei dati personali, le modalità di verifica della maggiore età degli utenti per usufruire di determinati contenuti online. Si tratta di quanto stabilito dal Decreto Caivano del novembre 2023, che prevedeva queste misure di tutela dei minori per ambiti inadatti a loro.

A quanto era già oggetto di verifica dell’età, ovvero la vendita di sigarette o alcolici, si aggiungono due ambiti che trovano su internet la loro collocazione naturale, come la pornografia e il gioco d’azzardo. La delibera di AGCOM riguarda tutti questi ambiti, soprattutto quelli online, è stata già notificata alla Commissione Europea ricevendo il relativo parere circostanziato, e adesso è partito il conto alla rovescia.

Entro sei mesi dalla pubblicazione della delibera, siti e piattaforme interessati dovranno adeguarsi alle disposizioni e mettere in atto le procedure indicate, che prevedono l’intervento di soggetti terzi indipendenti e certificati. Questa verifica, prevista in due passaggi e detta “age assurance” o “age verification”, può avvenire tramite app apposita per la gestione dell’identità digitale, che ogni utente è chiamato a utilizzare sul proprio dispositivo.

Come funzionerà, tra privacy e dubbi sul futuro

Nella sua delibera, AGCOM ha stabilito la linea dei provvedimenti, improntati a quello che viene definito un approccio tecnologicamente neutrale. I principi stabiliti sono: proporzionalità, protezione dei dati personali, sicurezza informatica, precisione ed efficacia, accessibilità e facilità d’uso, inclusività, formazione e informazione degli utenti e, infine, gestione efficace degli eventuali reclami. Il problema più delicato è quello della privacy, sul quale AGCOM ha previsto il meccanismo del “doppio anonimato”.

Tale sistema si basa sul fatto che il fornitore del servizio di certificazione non conosca il sito per cui l’utente chiede la age verification, e il sito non abbia accesso ai dati personali dell’utente. Si tratta di equilibri delicati, che potrebbero inizialmente funzionare magari grazie all’uso di Spid e CIE, ma su cui pesa un’altra incognita: il futuro portafoglio europeo di identità digitale.

Questo sistema, che previsto per venire rilasciato entro il 2026, detteranno nuovi standard europei che potrebbero anche vanificare quelli appena approvati. Dunque, gli scenari sono al momento alquanto incerti. Infatti, è impossibile sapere se e quanti siti e operatori sceglieranno di adeguarsi in tutta fretta (entro il prossimo ottobre) a un sistema che potrebbe avere a sua volta vita breve.

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