Svezia: limiti ai bonus scommesse forse estesi fino a metà 2021

Il prossimo 23 novembre sarà un giorno chiave per le scommesse online in Svezia. In quella data si concluderà la consultazione indetta dal governo per estendere le limitazioni al settore fino alla fine di giugno del prossimo anno a causa dell’emergenza coronavirus. Tra queste, la contestatissima limitazione a bonus e depositi.

L’orientamento del governo svedese

La bandiera svedese, il logo di BOS e un tablet collegato a un bookmaker online

Fa discutere, la decisione del governo svedese di estendere a metà 2021 i limiti sui bonus scommesse.

Nello scorso mese di luglio, l’esecutivo svedese aveva introdotto nel Paese alcune severe restrizioni alle condizioni di gioco sulle piattaforme online di bookmaker e casinò. Nelle intenzioni del Parlamento, tali misure avrebbero dovuto concludersi alla fine del 2020, ma visto il mancato rallentamento della pandemia il governo sarebbe orientato a estenderle fino alla fine del mese di giugno 2021.

Il governo ha aperto un tavolo di consultazione con gli addetti ai lavori e le associazioni consumatori, che si chiuderà il 23 novembre, per verificare la fattibilità di questa manovra, che ovviamente sarebbe un colpo molto duro per gli operatori del settore. In una nota di accompagnamento alla consultazione, il governo dello stato scandinavo spiega che la pandemia sta rappresentando un rischio molto alto per i consumatori, perché l’isolamento, la vulnerabilità economica e la diminuzione degli eventi sportivi possono spingere a rischiose forme di gioco compulsivo.

Cosa prevedono le restrizioni in corso

Le attuali normative sul gioco online in Svezia, introdotte lo scorso luglio, impongono un limite massimo ai depositi sui conti di gioco fissato in 5.000 corone svedesi (pari a circa 488€), mentre i bonus settimanali per gli utenti possono raggiungere al massimo le 100 corone (poco meno di 10€).

Oltre a questo, tutti gli utenti svedesi devono obbligatoriamente fissare dei tempi settimanali di permanenza sulle piattaforme di bookmaker e casinò online. Il Ministro per gli Affari Sociali svedese, Ardalan Shekarabi, ha spiegato la ratio di queste norme, dovute appunto alla diffusione del covid-19.

La situazione è molto seria: l’andamento della pandemia sta andando, in molte parti del nostro Paese, decisamente male. Il settore del gioco online è foriero di molti rischi, e dobbiamo agire per eliminarli.Ardalan Shekarabi, Ministro per gli Affari sociali, Svezia

La contrarietà degli addetti ai lavori

Come è facile immaginare, la possibile estensione delle restrizioni da parte del governo svedese sta incontrando il grande malcontento degli operatori e degli addetti ai lavori, ma anche della stessa SGA, la gaming authority svedese, che già a luglio aveva dichiarato il proprio scetticismo su queste misure.

L’associazione che raccoglie i bookie operanti in Svezia, la BOS, sostiene che queste restrizioni potrebbero ridurre al 60% la fetta di mercato occupata dagli operatori in possesso di licenza, perché gli utenti potrebbero rivolgersi al mercato nero e alle sue promesse di bonus più cospicui. Non ci sono dati, si spiega inoltre, che indichino che durante la pandemia gioco e scommesse online siano cresciuti in maniera eccessiva, in Svezia. Poca fiducia anche nel carattere temporaneo di queste restrizioni, come conferma il CEO della BOS, Gustaf Hoffstedt.

Non c’è niente di più permanente delle promesse di soluzioni temporanee da parte della politica. Non c’è stato alcun aumento della fruizione di bookmaker online e casinò, durante il lockdown. La Svezia sta regalando i suoi utenti a un branco di feroci lupi.Gustaf Hoffstedt, CEO, BOS

Al contrario, spiega ancora Hoffstedt, i casinò hanno fatto registrare introiti uguali a prima delle restrizioni, mentre le scommesse online sono calate drasticamente, vista la sospensione dei campionati. Al contrario, sono cresciute le scommesse ippiche, paradossalmente non coinvolte dalle limitazioni a bonus e depositi.

Oltre al fiorire del mercato illegale, termina il CEO di BOS, le restrizioni potrebbero spingere gli high roller a cambiare frequentemente operatore, minando in questo modo il monitoraggio dei soggetti a problematiche di gioco compulsivo.

Anche il CEO di LeoVegas, Gustaf Hagman, ha espresso le proprie critiche all’orientamento del governo, in occasione della presentazione del bilancio del gruppo calato del 20% nel terzo trimestre del 2020.

Il problema è enorme, e sta scuotendo alle fondamenta l’intero mercato regolato svedese, speriamo di trovare una soluzione condivisa.Gustaf Hagman, CEO, LeoVegas

Tra i partecipanti alla consultazione, oltre all’associazione di categoria BOS e a LeoVegas, anche il Ministero delle Finanze, la SGA e operatori del gruppo Betsson, Cherry, Svenska Spel, Paf e ATG.

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