Nel 2017 sanzionati 13 tennisti per match-fixing

Il match-fixing è da sempre uno dei grandi mali dello sport e con l’avvento dell’online, che dà la possibilità di puntare su una vastissima tipologie di scommesse, le istituzioni hanno un gran da fare per sventare tali minacce.

Il logo della TIU Tennis Integry Unit

La Tennis Integrity Unit ha sanzionato 13 tennisti nel 2017. ©The Drum

Affrontare il problema – Il tennis non è esente da una piaga come il fenomeno dei match truccati, anzi, viste le specifiche del gioco, “combinare” una partita, ma anche un set, un game o semplicemente un singolo punto, risulta estremamente facile: si tratta quindi di un fenomeno difficilmente controllabile. Solo negli ultimi anni, Itf, Atp e Wta hanno dichiarato guerra a questo fenomeno agendo con decisione. Una scelta che è stata incentivata dalle inchieste condotte un paio d’anni fa dalla BBC e da BuzzFeed, che allora ritenevano che oltre una quindicina di tennisti della top 50 fossero stati segnalati quali sospetti autori di frode sportiva nell’ultima decade.

Le sanzioni del 2017 – Dopo aver ricevuto 292 segnalazioni del 2016, nell’anno appena trascorso il numero è sceso a 241, stesso non si può dire delle sanzioni comminate, 9 nel 2016 e ben 13 nel 2017. Un pugno di ferro che forse servirà a scoraggiare i futuri tentativi di combine che quest’anno non hanno interessato gli ufficiali di gara, categoria coinvolta invece nel 2016. Nel 2017, dopo aver svolto le relative indagini, la TIU (Tennis Integrity Unit) ha sanzionato 13 tennisti, 5 dei quali sono stati squalificati per aver tentato di influenzare l’andamento del match: 3 a vita, uno per 10 anni ed uno per 7.

Le assoluzioni di Bracciali e Starace – Nota positiva invece per il tennis italiano, grazie alla grande prevenzione ed alla notizia che il Tribunale di Cremona ha assolto dall’accusa di associazione a delinquere finalizzata alla frode sportiva gli ex tennisti Daniele Bracciali e Potito Starace. I due ex tennisti erano stati accusati di aver “combinato” partite di tornei internazionali dal 2007 al 2011. L’assoluzione è stata motivata “perché il fatto non sussiste.

La lotta al match-fixing – Per individuare e sventare il fenomeno dei match combinati, nel 2018 saranno investiti oltre i 3 milioni di dollari e verrà impiegata una task force di 17 unità (3 anni fa erano una manciata). Il direttore della TIU, Nigel Willerton ha affermato che la maggior parte dei giocatori e degli ufficiali di gara si comportano in modo esemplare, ma che le continue preoccupazioni derivano da una piccola minoranza di soggetti che sceglie di infrangere le regole. Inoltre, da quest’anno, la TIU istituirà una unità di istruzione al fine di formare i giovani tennisti, cercando di prevenire il fenomeno. Le nuove leve saranno formate e supportare in modo da combattere i rischi della corruzione.

Ecco di seguito i giocatori sanzionati nel 2017.

Match-fixing: Alexandru-Daniel Carpen (Romania, n. 1.088 Atp), Konstantinos Mikos (Grecia. n. 933 Atp) e Junn Mitsuhashi (Giappone, n. 295 Atp): squalifica a vita (ulteriore multa di $ 50.000 per Mitsuhashi). Nikita Kryvonos (Stati Uniti, n. 389 Wta): squalifica di 10 anni e multa di $ 20.000. Nick Lindahl (Australia, n. 187 Atp): squalifica di 7 anni e multa di $ 35.000.

Tennis Betting: Calum Puttergill (Australia, n. 1.148 Atp): squalifica di 6 mesi e multa di $ 10.000. Mihaita Damian (Romania, n.1.439 doppio Atp): squalifica di 12 mesi e multa di $ 5.000. Marius Frosa (Romania, n. 1.920 Atp): squalifica di 8 mesi (4 di sospensione) e $ 1.000 di multa. Samuel Ribeiro Navarette (Spagna, n. 723 Atp): squalifica di 8 mesi (4 di sospensione) e $ 1.000 multa.

Altri motivi: Brandon Walkin (Australia, n.980 Atp): squalifica di 6 mesi. Piotr Gadomski (Polonia, n. 338 Atp): ulteriore sospensione di 18 mesi (con la condizionale) in aggiunta alla squalifica di 7 anni. Isaac Frost (Australia, n. 458 Atp): sospensione provvisoria in attesa di indagine TIU. Oliver Anderson (Australia, n. 639 Atp): sospensione provvisoria in attesa di indagine TIU.

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