Match-fixing: fari puntati su Carpi-Crotone dello scorso marzo

Lo scorso 30 marzo, Carpi – Crotone fu il momento decisivo della stagione degli emiliani. La sconfitta di misura contro i calabresi determinò di fatto la retrocessione in Serie C dei biancorossi. Ora la Procura Federale ha deciso di aprire un’inchiesta per un flusso eccessivo di scommesse su questo match.

Carpi – Crotone, un match che valeva la permanenza in Serie B

I loghi del Carpi e del Crotone

Un flusso eccessivo di scommesse su Carpi – Crotone dello scorso marzo, e la Procura apre un’inchiesta.

Era soltanto la stagione 2015/16, quando il Carpi diventava leggenda e portava in Serie A la cittadina emiliana. Parentesi effimera, quella dei biancorossi nella massima serie: una stagione e poi il ritorno in cadetteria, con le annate successive a barcamenarsi in zone medio-basse della classifica. Fino al 2018/19, quando la situazione diventa davvero pericolosa. Lo spettro della retrocessione in Serie C è qualcosa più di una minaccia, e il 30 marzo, giorno della sfida decisiva contro il Crotone, può significare il proseguimento della speranza o la discesa all’inferno.

La partita si mette subito male, per il Carpi. Gli emiliani devono vincere, ma al primo affondo il Crotone passa con Simy, su rigore. I calabresi giocano meglio e sono più pericolosi e trovano il raddoppio ancora con Simy, prima che Poli riapra le speranze. È qui però che partono le grandi proteste verso l’arbitro Ghersini, reo di non concedere due rigori ai padroni di casa, dei quali uno, un fallo di mani in area di Sampirisi, pare solare. Niente da fare, il Crotone vince, il Carpi perde e finisce ancora più vicino alla Serie C.

L’episodio sospetto

La Procura Federale ha deciso di aprire un’inchiesta su questo incontro, a partire da un flusso eccessivo di scommesse rispetto ai volumi attesi per questo tipo di eventi. Contrariamente a quanto si potrebbe pensare, però, il casus belli non riguarda i possibili rigori non concessi dall’arbitro, ma un evento accaduto al minuto 84. Sul 2-1 per i calabresi, il difensore del Carpi, Fabio Concas, fa un’entrataccia piuttosto inutile su Ahmad Benali: arriva il secondo giallo.

È esattamente questo che ha drizzato le antenne degli inquirenti: il flusso eccessivo era proprio sul mercato Espulsione Sì/No, con concentrazione esclusiva delle puntate sul Sì. Il rosso a Concas ha fruttato agli scommettitori, a fronte di puntate per 13.000€, una cifra pari a 40.000€. Oltre il 75% della raccolta è stata effettuata presso punti vendita di Bologna e Genova, tra le 13.45 e le 14.50 di quello stesso giorno (la gara iniziava alle 15.00).

La tecnica del “frazionamento”

L’UISS, l’unità informativa scommesse sportive del Ministero dell’Interno, ha reso noto che i truffatori hanno utilizzato la tecnica del “frazionamento”, ovvero un sistema per, appunto, frazionare il più possibile le giocate, piazzandone molte, numericamente, a cifre modeste, per aggirare controlli e sospetti. Tutto inutile, vista l’efficacia del sistema di monitoraggio.

Ora la palla passa alla Procura della Federcalcio, che agirà di concerto con il Procuratore capo di Modena, Paolo Giovagnoli.

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