La lotta alle combine è su scala globale: ESSA diventa IBIA

La lotta contro il match-fixing non conosce quartiere e necessita di nuovi sforzi per affrontare una vera minaccia all’integrità dello sport e delle scommesse. In questo senso, ESSA, agenzia europea impegnata in questo campo da anni, allarga il proprio bacino al mondo intero, cambiando nome e incrementando ancora di più la sua azione.

ESSA, uno sforzo benemerito contro combine e match-fixing

I loghi di ESSA e IBIA e alcuni palloni e palline da sport

ESSA cambia nome e diventa IBIA, ma non muta lo sforzo nella lotta al match-fixing.

Quello del match-fixing è un problema enorme, per il mondo del betting: la possibilità di comunicazione telematica ha reso infatti sempre più complicato vigilare sulla regolarità delle manifestazioni sportive in corso di svolgimento ogni giorno in giro per il mondo, e la sofisticatezza tecnologica delle organizzazioni criminali rende il compito di chi affronta questa minaccia molto difficile. È sempre più necessaria una coordinazione globale nel controllo e nella prevenzione, e proprio questa è stata da sempre una delle linee guida di ESSA, (European Sports Security Association), che dal 2005, agendo da associazione no profit formata da molti dei maggiori bookmaker del mondo, ha svolto una meritoria attivita di lotta alla corruzione nel settore.

Da oggi, ESSA ha deciso di fare un passo in avanti, mutando la sua ragione sociale in IBIA (International Betting Integrity Association). Non si tratta solo di un cambio di denominazione: l’idea è di allargare il lavoro svolto finora a tutto il mondo, concentrandosi sulla rappresentanza dei bookmaker regolamentati in 50 diversi marchi estesi appunto a tutti e sei i continenti. L’azione si struttura con una piattaforma di monitoraggio del panorama delle scommesse, su cui i vari operatori possono segnalare attività sospette in corso, il tutto lavorando spalla a spalla con enti sportivi come Fifa, Uefa, Tiu e Ioc.

A proposito del nuovo nome e del nuovo ruolo di IBIA, così si è espresso il suo Segretario Generale, Khalid Ali.

Il nuovo nome comunica subito chi siamo, cosa facciamo e dove vogliamo essere. La nostra attività potrà svolgersi in maniera ancora più efficace quando tutti i mercati del gioco d’azzardo si apriranno alla regolamentazione. Il nostro focus è su scala globale.Khalid Ali, Segretario Generale di IBIA

Il report di IBIA sui primi tre mesi del 2019

In occasione della presentazione del nuovo nome, IBIA ha diffuso il report relativo agli alert sospetti registrati nei primi tre mesi di quest’anno. IBIA ha ricevuto, tra gennaio e marzo, 37 avvisi di possibili combine relative a 8 sport su quattro continenti. Si tratta di un dato in evidente diminuzione rispetto all’ultimo trimestre del 2018 (in cui si erano segnalati 83 allarmi) ma anche rispetto all’analogo periodo del 2018 (50 allarmi): un calo rispettivamente del 55% e del 26%.

Questo incoraggiante calo è dovuto in particolare a una diminuzione delle notifiche per quanto riguarda il tennis, in passato grande punto debole per quanto riguarda le pratiche illecite: racchetta e palline hanno fatto registrare solo 17 “allarmi rossi”, un dato che è il più basso per trimestre dal 2017.

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