Danimarca, che stangata ai bookmaker: le tasse saliranno al 28%

Pugno durissimo del governo danese con i siti scommesse online. L’esecutivo del Paese della Sirenetta ha stabilito un aumento di otto punti percentuali della tassazione sui ricavi, che dal 2021 si ritroveranno così sottoposti a una tassa del 28%. Nell’erario dello stato scandinavo entreranno così più di 20 milioni di euro.

La decisione del governo danese

Una veduta della Sirenetta, celebre monumento di Copenhagen, in Danimarca

Danimarca, stangata sulle scommesse online: gli operatori pagheranno il 28% di tasse.

Si avvicinano tempi decisamente grami, per i bookmaker intenzionati a operare sul mercato online della Danimarca. Il Paese scandinavo ha infatti deliberato un cospicuo aumento della tassazione sui ricavi lordi degli operatori, inserendolo nella Legge di Bilancio del 2020, con entrata in vigore a partire dall’anno successivo.

La nuova tassa imporrà ai bookies una aliquota del 28% sui ricavi lordi e, nelle previsioni dei legislatori, dovrebbe permettere all’erario di incassare una cifra superiore ai 20 milioni di euro (pari a 150.000 corone danesi). Si tratta di un aumento di otto punti percentuali sulla precedente aliquota, corrispondente a un aumento del 40%. La precedente tassazione del 20% era in vigore dal 2012, anno in cui il mercato danese delle scommesse online era stato aperto ai privati.

Le ragioni dell’aumento della tassazione

La nuova aliquota per i bookmaker online scatterà dal gennaio 2021, pur essendo inserita nella Legge di Bilancio del 2020. Nonostante il sensibile aumento della tassazione, comunque, il comparto online beneficia di una tassazione ancora notevolmente inferiore rispetto alle betting agency e ai casinò “terrestri”.

Le agenzie scommesse, infatti, così come i casinò, sono attualmente tassati con una aliquota del 45%, mentre slot e videolottery con una del 41%. L’esecutivo socialdemocratico danese, un governo di minoranza formato appunto dai Social Democratici, dall’Alleanza Rosso-Verde, dal Partito Socialista e da quello Social-Liberale, sostiene che il surplus di fondi previsto dalla nuova aliquota servirà a una più efficiente gestione del mercato regolamentato ma anche a una maggiore disponibilità di fondi per la gestione delle problematiche legate al gioco compulsivo e alle ludopatie.

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