Il Decreto Dignità e i bookies non ancora sbarcati in Italia

L’approvazione e la prossima definitiva entrata in vigore del Decreto Dignità continuano a generare reazioni da parte degli addetti ai lavori del comparto scommesse online. La nuova normativa causerà modifiche ai piani di sbarco nel nostro Paese di alcuni importanti operatori, come 1XBet e Pinnacle, mentre altri bookmaker non ne hanno un giudizio così negativo.

Il Decreto Dignità e la brusca frenata di 1XBet

I loghi di 1XBet e Pinnacle, sullo sfondo di uno stadio da calcio affollato

Le conseguenze del Decreto Dignità per gli operatori non ancora sbarcati nel nostro Paese, tra perplessità e approvazione.

Il punto chiave del Decreto Dignità approvato la scorsa estate dal governo Lega-M5S è, per quanto riguarda le scommesse, il divieto totale di pubblicità diretta e indiretta per tutti gli operatori, che entrerà in vigore il prossimo 1 luglio. Naturalmente, privare della possibilità di farsi pubblicità le aziende può rivelarsi una vera mazzata per il loro business, e per questo molti siti scommesse che stavano pensando di regolamentare la loro posizione nel nostro Paese sono in fase di riflessione o di ripensamento.

In tal senso va registrata la brusca frenata di 1XBet. Il colosso russo delle scommesse online, infatti, ha deciso di rallentare il suo ingresso nel nostro mercato, almeno fino al pronunciamento di Agcom, previsto a inizio aprile. Il Garante per la Concorrenza dovrebbe, con le sue linee guida, fare luce su diversi aspetti del decreto ancora piuttosto oscuri, ma la posizione del bookmaker russo, espressa dal Marketing Manager Filipp Cherny a Londra, la scorsa settimana, nel corso della kermesse Betting on Football, è tranchante:

Se non cambiano radicalmente le condizioni sulla pubblicità espresse dal Decreto Dignità, è evidente che 1XBet non considererà l’Italia come un mercato prioritario nel suo business.Filipp Cherny, Marketing Manager di 1XBet

Pinnacle e la prudente attesa

Meno drastica ma non certo ottimistica, la posizione di un altro grosso operatore che sta meditando se inserire l’Italia nel suo business plan, ovvero Pinnacle. Già lo scorso mese di febbraio, il CEO della società Paris Smith aveva tirato il freno a mano, spiegando che l’azienda dovrà fare un’attenta valutazione delle mutate condizioni del mercato italiano, dopo il forte aumento della tassazione e soprattutto il divieto della pubblicità.

La posizione è stata ribadita durante Betting on Football, dove è trapelata anche una certa insofferenza per la lungaggine nel definire le linee guida del decreto. Smith ha affermato che “si sta ancora monitorando l’evolversi della situazione in Italia, visto che non è ancora stata fatta luce sufficiente su alcune parti del decreto”.

SKS365, una voce fuori dal coro

In mezzo a tante critiche, spicca però una voce che non vede di cattivo occhio le novità introdotte con le nuove normative sul gioco. E si tratta di una voce importante, visto che è quella di Troy Cox, direttore commerciale di SKS365. Sempre durante il meeting londinese, il manager ha spiegato che, innanzitutto, SKS365 vuole rinnovare la propria rete, aprendo un nuovo format di negozio che verrà lanciato a Milano, Roma e Napoli. Sul decreto scommesse, invece, Cox si è così espresso:

Voglio guardare il bicchiere mezzo pieno: è un passo avanti per il mercato, con l’introduzione del cashout e anche del mercato Asian Handicap. C’è grande prospettiva, soprattutto per i betting shop, anche se il lavoro contro la concorrenza illegale è ancora lungo.Troy Cox, direttore commerciale di SKS365

La situazione in Inghilterra

Anche il Regno Unito ha i suoi problemi, per quanto riguarda le normative sulla pubblicità dei bookmaker durante gli eventi sportivi e non solo. Martin Lycka, capo relazioni istituzionali di GVC (il gruppo che controlla Eurobet, Ladbrokes, bwin e Gioco Digitale) ha spiegato che, nonostante l’investimento del gruppo per svariati milioni di euro su una campagna di gioco responsabile, il lavoro sia ancora lunghissimo, a causa di una percezione verso l’industria del betting estremamente negativa sia da parte del pubblico che dei media.

Nel corso del panel londinese in cui è intervenuto Lycka, si è fatta sentire anche la voce di Mark Davies, responsabile sponsorizzazioni del team calcistico gallese dello Swansea:

Scommettere è un’esperienza rilevante per i tifosi che vanno allo stadio: difendiamo i giocatori più deboli, ma non mettiamo restrizioni. Solo quattro squadre di Premier League non hanno betting partner. È un segno che il matrimonio funziona per tutti: i club aumentano gli introiti, i bookmaker la base clienti.Mark Davies, responsabile sponsor dello Swansea

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