Calcio, nel “torneo dei diritti TV” Serie A sempre più in crisi

Tra l’inizio degli anni ‘80 e la fine degli anni ‘90, la Serie A italiana rappresentava senza dubbio il miglior campionato di calcio al mondo, il massimo a cui un professionista potesse ambire. Una situazione che oggi è purtroppo radicalmente diversa.

Diritti televisivi, la Serie A scivola al 4° posto

Cameraman a bordo campo allo stadio

Serie A sempre più indietro nei diritti tv.

A dirlo, oltre ai risultati sul campo nelle coppe europee che negli ultimi anni hanno registrato molte vittorie da parte di club inglesi, tedeschi e spagnoli, sono i numeri. Come quelli relativi, ad esempio, al valore della vendita dei diritti televisivi: negli ultimi 10 anni la Serie A ha registrato un aumento pari ad “appena” 398 milioni di euro, e in questa speciale classifica occupa il 4° posto nei 5 migliori campionati al mondo.

Dietro il nostro torneo soltanto la Ligue 1 francese (+115 milioni), davanti un terzetto irraggiungibile con la Bundesliga a +997,8 milioni, la Liga a +1,1 miliardi e infine la Premier League inglese, nuovo punto di riferimento del calcio mondiale, con un aumento di 2,7 miliardi di euro. Numeri impressionanti che esprimono chiaramente la forbice sempre più ampia che si è venuta a creare negli ultimi anni.

Tra la Serie A e la Premier League l’abisso non riguarda soltanto l’indice di crescita dei diritti tv, ma anche il valore complessivo degli stessi: 1,127 miliardi per la prima, che dal mercato estero incassa poco più di 200 milioni, 4,126 miliardi per la seconda con proventi equamente divisi tra mercato nazionale ed estero. Un dislivello economico reso evidente anche da molti altri aspetti.

Mercato in tono minore e crisi di spettatori

Quando si parla di calciomercato, ad esempio, bisogna tenere presente che gli incassi dai diritti televisivi pesano tantissimo nel bilancio di un club. Nella stagione 2021/2022 appena passata, l’Inter vice-campione d’Italia ha incassato 84 milioni di euro contro i 116 entrati nelle casse del Norwich ultimo in Inghilterra. Una situazione che mette le nostre squadre costantemente in secondo piano per quanto riguarda gli acquisti.

Non mancano poi cessioni dolorose quanto necessarie. Un esempio? Quella che nei giorni scorsi ha visto il Chelsea acquistare il giovane talento Cesare Casadei, che l’Inter è stata costretta a cedere per 15 milioni più 5 di bonus. Soldi importantissimi per i nerazzurri, briciole invece per i Blues londinesi. Stando così le cose, l’impoverimento tecnico è inevitabile.

Anche dal punto di vista degli incassi dagli stadi la Serie A arranca: nel 2017 inseguiva la Germania al 1° posto, oggi si trova alle spalle di Inghilterra e Spagna ed è l’unico torneo ad aver perso spettatori. Colpa di un livello tecnico in calo, ma anche di stadi in gran parte vecchi e poco funzionali. Cause diverse quindi, ma collegate tra loro. E per cui oggi non si intravede una soluzione.

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