Stop al calciomercato: ma quale squadra si è comportata meglio?

Si è chiusa la sessione estiva del calciomercato, e ora tutte le squadre di Serie A hanno completato le rose per affrontare la stagione 2020/21. Si è trattato di una sessione diversa dalle altre, a causa dell’emergenza coronavirus e del calendario serratissimo. Vediamo quale squadra si è rinforzata meglio.

Juventus, una chiusura col botto

Un calciatore in azione

Si è chiusa la sessione estiva del calciomercato: quale squadra si è rinforzata di più?

Si può ben dire che il calciomercato dei campioni d’Italia è stato spalmato in diversi mesi, visto che il primo colpo la Juventus l’ha piazzato nella stagione scorsa, acquistando dall’Atalanta (via Parma) Dejan Kulusevski. Poi c’è stato il rumoroso addio a Sarri dopo l’uscita dalla Champions League e il conseguente arrivo in panchina di Pirlo.

Proprio all’ultimo giorno, il botto finale e l’arrivo di Federico Chiesa, forse (insieme a Zaniolo) il giovane talento più fulgido del nostro calcio, dalla Fiorentina. In mezzo, però, tante esitazioni, soprattutto legate alla difficoltà di piazzare gli esuberi (solo all’ultimo Rugani e De Sciglio sono partiti per la Francia, destinazione Rennes e Lione, ma hanno salutato anche Higuain, Matuidi e Douglas Costa) e soprattutto di trovare il centravanti giusto (niente Sanchez, niente Dzeko, alla fine è arrivato il cavallo di ritorno Morata).

Certo, soprattutto a centrocampo la rosa è stata sfoltita e ringiovanita, grazie agli arrivi di Arthur e McKennie, ma la sensazione è che la nuova Juventus sia ancora tutta da scoprire, a partire da un allenatore all’esordio e per continuare con una squadra senza dubbio sempre supercompetitiva, ma anche tutta da plasmare. Voto 7.

Inter, tanta qualità ed esperienza in più

In casa Inter, specie tra i tifosi, non si è mai contenti, e si sperava in un colpo finale, almeno per bilanciare l’arrivo di Chiesa in bianconero: non è successo, perché la firma di Darmian, che va a completare gli asset dei terzini multiuso, non può e non vuole essere considerata tale.

C’è però di che essere contenti, dalle parti della Pinetina, per un mercato ricco che ha portato in dote a Conte qualità, abbondanza ed esperienza, ciò che il tecnico salentino pretendeva, anche se non sono arrivati il quarto esterno da lui richiesto né il sogno-Kante in mezzo al campo.

Se però andiamo a vedere i nomi, c’è davvero di che leccarsi i baffi, e la rosa è senza dubbio più lunga e rinforzata, come peraltro le prime giornate di campionato hanno già dimostrato: l’arrivo di Hakimi è un colpo da big, così come quello di Arturo Vidal. Aleksandar Kolarov porta in dote carisma e qualità, e Pinamonti può rappresentare un valido rincalzo per l’attacco. Un Sanchez a pieno regime, il ritorno di un Nainggolan che può sempre tornare utile e un Perisic da rivitalizzare possono poi essere quasi considerati dei nuovi acquisti. Voto 7.

Atalanta, tante plusvalenze e qualche colpo di prospettiva

Ormai non più sorpresa ma certezza, e già straripante nelle prime tre di campionato, l’Atalanta di Gasperini e del presidente Percassi è da considerare una big del nostro torneo. Il mercato della Dea ha intanto fatto registrare delle ottime entrate: la cessione di Kulusevski alla Juve e quella last-minute di Traoré al Manchester United (40 milioni!) portano nelle casse bergamasche tanti bei soldini, cui si aggiungono i 25 milioni incassati dal Leicester per Castagne.

E in entrata? Colpi come sempre utili per il progetto di gioco del Gasp e/o di prospettiva: in attacco Miranchuk e Lammers (già autore di un gol), Mojica, Muratore, Romero, Piccini e Depaoli e soprattutto il riscatto definitivo di Pasalic. Voto 7.5.

Lazio: prima di tutto tenere i big

Quello della Lazio è stato soprattutto un mercato conservativo, dove le mosse più importanti sono state il rinnovo di Simone Inzaghi in panca e di Immobile, Luis Alberto e Milinkovic-Savic in campo. E poi qualche nome utile soprattutto per le rotazioni di una stagione lunga e superdispendiosa.

Ecco dunque Fares sulla fascia sinistra, Pereira ed Escalante a centrocampo, Muriqi in attacco e Hoedt in difesa, con Pepe Reina a fare il secondo portiere e da “chioccia” in spogliatoio: vedremo se anche stavolta le strategie di mercato di Igli Tare funzioneranno. Voto 6.5.

Le altre big: Milan, Napoli e Roma

Per il Milan, il 2020/21 deve essere l’anno della conferma e dei miglioramenti: il cammino virtuoso intrapreso nella seconda parte della scorsa stagione grazie agli arrivi in panchina di Pioli e in campo di Ibrahimovic (importantissime le loro conferme) sta trovando continuità in questa, con tre vittorie di fila (e zero gol subiti) in campionato e l’approdo ai gironi di Europa League. Il colpo-top è stato l’arrivo di Tonali, uno dei prospetti italiani migliori, che si aggiunge agli arrivi in prestito di Brahim Diaz (dal Real) e Diogo Dolot (Manchester United) e del norvegese Hauge. Importantissimi anche i rinnovi e i riscatti di Rebic, Kjaer e Saelemaekers. Voto 7.5.

Nel Napoli, il presidente De Laurentiis non ha badato a spese, e ha regalato a Ringhio Gattuso una rosa coi fiocchi, che il buonissimo avvio di campionato conferma. Il colpaccio finale è l’arrivo dal Chelsea di Timoué Bakayoko, a lungo inseguito dal Milan, e che si aggiunge all’acquisto del già positivo centravanti Victor Osimhen. Manca un’alternativa di spessore a Mario Rui sulla fascia sinistra, ma d’altra parte la mancata partenza di Koulibaly conta quasi come un nuovo arrivo. Occhio al Napoli, per lo scudetto. Voto 7.

Toccherà a mister Fonseca ottenere il massimo da una Roma 2020/21 che, nonostante l’arrivo sospiratissimo di Smalling proprio nelle ultime ore di mercato, non sembra essersi davvero rinforzata, per la nuova stagione, e che deve anche gestire i malumori di Dzeko, prima in partenza e poi invece rimasto, e il pesantissimo infortunio di Zaniolo. Oltre all’inglese, la difesa è senza dubbio rinforzata dall’arrivo di Kumbulla, strappato all’Inter e giovanissimo di grande talento. Davanti, l’approdo in giallorosso dell’esperto Pedro, plurivincitore in Spagna e Inghilterra, alza non solo l’asticella della qualità ma anche quella del carattere. TTanti però i punti di domanda, dalla porta alla difesa. Voto 6.

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